giovedì 28 novembre 2013

Apfelstrudel

Buonasera a tutti!

Questa sera vorrei parlarvi dell'Apfelstrudel o Strudel di mele.
Fino a qualche anno fa l'ho sempre snobbato un po perchè i dolci non li mangio così spesso e quindi mi butto di più su cose pesanti e "schifide" e un po perchè ho riscoperto i dolci speziati solo negli ultimi tempi.
L'Apefelstrudel è un dolce tipico austriaco e in particolare di Vienna anche se lo si può trovare anche in Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Questo è un dolce piuttosto povero fatto con un impasto speciale perchè non è nè una frolla nè pasta sfoglia in cui si usano solamente acqua farina e olio (alcune ricette riportano anche l'uovo ma varia da famiglia a famiglia).
Lo si stende in modo molto sottile e successivamente si farcisce con il ripieno che è invece composto da mele (meglio se acidule), uvetta, pinoli e/o mandorle, pangrattato, zucchero, cannella e un pochino di rum.
Originario delle aree dell'Impero bizantino, dove ancor oggi si prepara la baklava, si è quindi largamente diffuso con il nome di Strudel dall'Impero Austro.ungarico in tutto il mondo a partire dalla metà del XIX secolo.
In Trentino esiste lo strucolo de pomi che è molto simile allo strudel, infatti strucolo significa strudel.

Personalemente ho assaggiato l'Apfelstrudel sia in Italia sia in Austria.
A Vienna l'ho assaggiato nella pasticceria Demel (famosissima e antica pasticceria di Vienna famosa per la loro Sacher torte) e in una sorta di osteria e devo dire che quello che mi è stato servito nell'osteria mi è piaciuto di più.
Forse perchè mi sembrava più rustico e meno elaborato e anche perchè me lo hanno portato ancora caldo con una nuvola di panna che con il calore si scioglieva sempre di più.
Mentre in Italia l'ho assaggiato solo dalle mia parti (Piemonte) e non può minimamente reggere il confronto!
Ho letto in giro su internet che molti abbinano allo strudel una salsa alla vaniglia, mentre a me è sempre stato portato con la panna.
Quindi qual è l'abbinamento migliore?

Fatemi sapere!

Ciao,
Silvia !



giovedì 21 novembre 2013

Crema Catalana o Creme Brulèe?

Buonasera a tutti,



Crema Catalana


come state?Io torno dopo una settimana di assenza ma gli impegni universitari iniziano a farsi sentire!
Come avrete sicuramente capito dal titolo, oggi parleremo di due creme.
Sono pronta a scommettere che molti di voi non conoscono la differenza tra Crema Catalana e Creme Brulèe.
 In effetti anch'io, dopo essermi sempre chiesta quale fosse la differenza, ero arrivata alla conclusione che fossero la stessa cosa.
Ma perchè, ci sono di differenze? Ebbene sì e non poche direi!

Innanzitutto si dice che la Crema Catalana sia l'antenata della Creme Brulèe e nacque, ovviamente, in Catalogna.
Si presenta come una crema soffice sormontata da uno strato di zucchero che viene fatto caramellizzare.
La Crema Catalana si fa con latte, uova (ma solo i tuorli), zuccheri e aromi (limone, cannella).
La differenza con  la Creme Brulèe sta proprio nel fatto che in questa si usa il latte, mentre nella seconda si usa interamente panna.
Inoltre la Catalana viene fatta cuocere sul fornello mentre la Brulèe viene cotta a bagno maria.
Una volta preparata sul fornello,la Catalana viene fatta raffreddare e al momento di servire si scalda la parte superficiare di modo che si formi uno strato croccante e caramelloso.

La Creme Brulèe è, invece, un dessert francese a base di crema inglese cotta, fatta principalmente con la panna liquida e non contiene alcun tipo di amido.
Si pensa che sia nata intorno al 1691 secondo una ricetta trovata in un libro di cucina francese.

Quindi, a voi cosa piace di più?
A dir la verità io ho sempre e solo assaggiato la crema catalana e non è tra i miei dolci preferiti perchè la trovo un po pesantina!Fatemi sapere.
Ciao!!
Buona serata,
Silvia

martedì 5 novembre 2013

La Pizzaaa

Buonasera a tutti!!

Pizza Margherita

questa sera avevo una voglia assurda di pizza, di quella con la mozzarella filante e magari con del
salamino piccamente sopra.

Quindi sarà questo l'argomento di questa sera, piatto italiano unico al mondo che ha origini antichissime.
Pensate che una prima testimonianza della pizza risale al 997 anche se, probabilmente, non assomigliava alla pizza che conosciamo noi.
Nel medioevo esistevano giàle focaccie e ne sfornavano di molti tipi diversi,per esempio condite con basilico, strutto, formaggio e pepe ma mai pomodoro.
La vera innovazione della pizza è, però, l'aggiunta del pomodoro, scelta che a molti (a quanto si dice) fece storcere il naso.
Infatti il pomodoro arrivò in Italia verso la metà del 1500 ma non venne mangiato per molto tempo perchè si pensava fosse una pianta velenosa e quindi venne usata come una pianta ornamentale.
La nascita della Pizza risale al Settecento e precisamente nel regno di Napoli, dove veniva venduta soprattutto tra i poveri per le strade della città.
Ma successivamente conquistò dapprima i Borboni e poi anche Casa Savoia, infatti si narra  che nel 1889  il pizzaiolo Raffaele Esposito dedicò alla Regina Margherita di Savoia la "Pizza Margherita" che rappresentava il tricolore con il bianco della mozzarella, il rosso del pomodoro e il verde del basilico.
Nel Novecento la pizza e le pizzerie rimangono un fenomeno prettamente napolatano ma poi si diffuse in tutta Italia.
I napoletani sono ovviamente dei puristi, infatti ancora oggi per alcune pizzerie le "vere" pizze rimangono solamente la margherita e la marinara e servono solo quelle.
Le pizzerie più antiche si trovano per lo più nel centro storico della città.
La vera pizza napoletana è soffice, friabile, abbastanza alta e croccante, ma cambia spostandosi di regione in regione.

 La pizza si diffuse poi anche in molti altri Paesi con il fenomeno della emigrazione a partire dal XIX secolo.
Per esempio negli Stati Uniti si diffuse principalmente in zone con vaste popolazioni italiane come San Francisco, Chicago, New York e Philadelphia.

Ciao!
Silvia!

martedì 29 ottobre 2013

La panna in un click!

Buoanasera a tutti!!



Reddi-wip

ormai siamo abituati a girovagare per il supermercato avendo molta scelta in fatto di..panna!
C'è la panna fresca pastorizzata, quella UHT a lunga conservazione, quella vegetale e infine la panna spray.
Ma vorrei concentrarmi sulla panna spray: chi non ne ha comprato almeno una volta un tubo?Io la uso specialmente sulla cioccolata calda ma poi finisco irrimediabilmente a mangiarla da sola, a cucchiaiate.
Ma la panna spray è piuttosto recente come invenzione! Ecco che cosa ho trovato:

La panna spray fa la sua spumeggiante comparsa grazie a Aaron Soffer Lapin, inventore e uomo d'affari, che nel 1955 ottenne il brevetto per la valvola da installare sulle bomobolette.
Il nome delle prima bomboletta è Reddi-wip.
Ovviamente la panna esisteva già, ma a nessuno era venuta ancora l'illuminazione di creare un modo per avere la panna montata sempre pronta e a portata di mano in ogni momento.
Lo svantaggio è che viene sostituita la panna con un surrogato: poca panna con un buona dose di grassi vegetali quindi la qualità del prodotto viene meno.
Il primo prodotto lo chiamò Sta-whip e iniziò a venderlo porta a porta mentre per le pasticcerie aveva inventato anche uno strumento per montarla, il Fount-Whip da riempire con il gas ed era ricaricabile.
Dopo poco tempo la panna spray venne venduta in un unico barattolo in cui era presente un gas ( anidride carbonica od ossido di azoto) sotto pressione e panna.
Aprendo una valvola posizionata all’estremità della confezione, il gas usciva e si espandeva (perché fuori la pressione era più bassa), trasformando la panna in una schiuma. In più la valvola (per cui ebbe il brevetto solo nel 1955) richiudeva perfettamente il barattolo, mantenendo la freschezza e la pressione nel prodotto.
Nel giro di pochissimo tempo la panna spray divenne famosa e l'invenzione si espanse in tutto il mondo.
Esiste, inoltre, una festa a tema per questa invenzione che si celebra il 5 Gennaio con il National Whipped Cream Day.

Ciao!
Silvia!

martedì 22 ottobre 2013

8 Curiosità

Buongiorno a tutti!!

8 curiosità che probabilmente non sapete!

  1. Ma perchè la carta stagnola si chiama anche carta alluminio? Si chiama così semplicemente perchè una volta la stagnola veniva prodotta con veri e propri fogli di stagno mentre adesso sono stati soppiantati da sottilissimi fogli di alluminio.
  2.  Perchè la torta millefoglie si chiama così? perchè la torta è composta da tre strati ed ogni strato dovrebbe avere ( teoricamente) 333 "fogli".
  3. E' vero che il caffè fa male riscaldato? In realtà no, si concentra maggiormente il caffè e quindi aumenta la quantità di caffeina, però ha un saporaccio!
  4. La burrata, un formaggio tipico della Puglia, si dice che sia nato dalla necessità di consumare grandi quantità di latte che altrimenti sarebbero andati a male.
  5. Burger king si migliora: in Usa nascono le patatine fritte con il 30% in meno di grassi. Il segreto sta nel diminuire le quantità di olio, ottendo una sapore meno unto e più croccante. Le calorie per porzione ammontano a 270 contro le 350 kcal di una porzione piccola  normale.
  6. In Inghilterra viene censurato uno spot della Coca-cola in cui spiegavano come smaltire le 140 calorie contenute in una lattina della bevanda. Si comincia con una passeggiata di 25 minuti insieme al proprio cane, seguono 10 minuti di ballo ritmato, una risata lunga di 75 secondi e una breve manifestazione di gioia dopo avere vinto una partita di bowling. L’Advertising Standards Authority ha censurato la pubblicità ritenendo lo spot poco chiaro perchè non è sufficiente praticare una di queste attività per bruciare le calorie assunte sorseggiando una lattina ma per compensare l’apporto calorico bisogna realizzare tutte e quattro le proposte presentate nello spot
  7. La Ferrero mette sul mercato Tronky al pistacchio con una dolce crema al gusto pistacchio racchiuso da una croccante cialda al cacao. L'avete provata? A me personalmente non piace la crema all'interno, il gusto mi sembra un po troppo "chimico"
  8. Lo sapevate che la panna utilizzata in pasticceria è diversa dalla panna venduta al supermercato? Sì, è vero. Cambia la percentuale di grassi che è più alta, ed è per quello che le torte con la panna fatte in pasticceria risultano molto più sode!
  9.  
    Ciao!
    Silvia!
     

lunedì 14 ottobre 2013

Marmellata, Confettura e composta!

Buongiorno a tutti,

Confettura

leggendo il titolo forse vi sarete chiesti perchè parlare di questo argomento, ma poi esiste una differenza?
Nel gergo comune tutto viene chiamato marmellata anche se impropriamente perchè la differenza esiste eccome, anche se riguarda più che altro una scelta di tipo giuridica.

La marmellata è una preparazione semisolida dolce, o più raramente agrodolce, a base di pezzetti di frutta e zucchero che vengono fatti cuocere per lungo tempo.
Dal 1982, per effetto di una direttiva comunitaria, la denominazione "marmellata" viene attribuita solo a quelle preparazioni a base di agrumi, mentre tutte le altre prendono il nome di Confetture.
Con il termine marmellata ci si riferisce, soprattutto, alla "marmelade" inglese che,tipicamente , è una marmellata di arance amare.

La preparazione di Marmellata, Confettura e gelatina di frutta è sostanzialmente la stessa ma il risultato varia leggermente.
La marmellata viene quindi preparata con zucchero e agrumi a pezzetti, che possono essere limoni, arance, mandarini e più raramente cedro, bergamotto e clementine. Per legge, la percentuale di frutta presente non deve scendere al di sotto del 20%, lo stesso vale per le confetture.
Le Confetture sono a base di tutti gli altri tipi di frutta. Se la percentuale di frutta è del circa 45% vengono denominate extra.
La Gelatina, invece, viene prodotta con zucchero e succo di frutta e viene utilizzata per la maggior parte in pasticceria.
La Composta di frutta è ancora differente perchè la percentuale di frutta è molto alta, deve essere del 65%, e quindi si ha anche una minor quantità di zucchero.

CURIOSITA'
Il nome "marmellata" deriva dalla parola portoghese "marmelo" per la mela cotogna.
Infatti già gli antichi greci conservavano le mele cotogne facendole cuocere a lungo per addensare gli zuccheri presenti. L'addensamento si ha con il raffreddamento grazie all'azione della pectina (ingrediente base sel Fruttapec che si usa oggi per fare le confetture).

Ciao!
Silvia!

domenica 6 ottobre 2013

Merendine a go go!

Buongiorn a tutti!



L'argomento di oggi saranno le Merendine!
Sicuramente per molte persone hanno avuto un ruolo fondamentale durante l'infanzia, uno spuntino facile e veloce soprattutto per le mamme che magari non avevano il tempo di preparare cose più caserecce.
Non sono di certo un toccasana per l'alimentazione di un bambino  (troppi grassi, molti ingredienti di non ottima qualità) ma ogni tanto perchè no!
Ma quando e con quale intento nascono?

In Italia le merendine nascono negli anni '50 e l'intento era quello di trasformare in porzione monodose i grandi classici della pasticceria italiana come il Panettone e la Colomba.
Più tardi, invece, l'idea della merendina come buona sostituta della tradizionale merenda casalinga o della colazione fatta al bar prende il sopravvento.

Nel 1951 nasce il Mottino, che è una sorta di Panettone mignon e che viene considerato come il capostipite della prima generazione delle merendine.
Nel 1953 il Mottino si trasforma nel celeberrimo Buondì ( consumatissimo ancora oggi) che si ispira alla Colomba come si può notare dalla glassatura all'amaretto e dalla granella di zucchero.

Negli anni '60 viene messo in commercio il Pandorino, che ovviamente è il formato mignon del tipico dolce natalizio veronese.
Sempre in quegli anni, vengono riproposte sottoforma di merendine anche le merende e torte tipiche casalinghe a base di pasta margherita, pan di spagna, pasta frolla e poi farcite.
Nel 1961 nasce la Brioss: soffice trancino di pan di spagna farcito con marmellata di albicocche o di ciliegia.
Nello stesso anno nasce la Fiesta, marchio sempre Ferrero,che è fatta di pan di spagna con una bagna al profumo di arancia e curacao ricoperto di cioccolato.

Nel 1973 nasce la Girella, merendina famosissima per la sua forma a spirale.
Nel  1975 nasce la Kinder Brioss che è costituita da pan di spagna farcito con una deliziosa crema al latte, perfetta per la colazione.
Nel 1978 vengono messe in commercio dal marchio Barilla  i Saccottini, pasta brioche lievitata farcita con confettura all'albicocca o cioccolato o crema e le Crostatine che hanno un involucro di pasta frolla alla marmellata o al cioccolato.

Gli anni '80 sono anni d'oro in cui mettono in commercio merendine come: Kinder colazione più fatta con i 5 cereali e con un pizzico di cacao, i Soldini e i Tegolini formati da pan di spagna farciti e ricoperti da goloso cioccolato,la Yo-yo e la Kinder delice.
Alla fine del decennio le merendine entrano nella loro "seconda generazione", cioè iniziano ad adeguarsi a nuove esigenze nutrizionali dettati anche da una nuova consapevolezza da parte dei consumatori.
Infatti nelle nuove ricette compaiono ingredienti come lo yogurt e le fibre come nelle Camille, soffici tortini alle carote e mandorle e i Plumcake, con aggiunta di yogurt.

Gli anni '90 sono, invece, una rivoluzione perchè si cerca di offrire prodotti gustosi ma più leggeri e salutari come la Kinder fetta al latte, Kinder Paradiso e il Kinder Pinguì ma anche i Flauti e Yogo Brioss che puntano invece sulla semplicità riprendendo l'idea del panino farcito e di nuovo su un morbidissimo pan di spagna con crema allo yogurt e marmellata.
La Ferrero diventa in questi anni leader mondiale in questo settore.

Gli anni 2000 sono di nuovo degli anni di forte ripensamento in cui si punta a porzioni più piccole con meno calorie.
Le nuove merendine sono molto diverse tra loro perchè molto diverse sono le esigenze dei consumatori, c'è che punta sull'olio extravergine di oliva, chi sulla farina di riso, sulla ricotta o sullo yougurt, sui mirtilli e frutti rossi e chi non rinuncia al cioccolato in pezzi.
Nascono in questi anni i Pangoccioli, Spighe, Kinder pan e cioc, Nuvelle, Ricoccole e Morbidiamici.

Passiamo ora alla mia classifica personale:
La merendina più odiata sono i Flauti. Che poi mia mamma me le comprava sempre perchè piacevano a mio fratello mentre a me non piacevano proprio!

La merendina più amata e sicuramente quella dei Pokemon della Mr Day. Quella sì che era una vera goduria con quel mega soldo di cioccolato bianco su cui era disegnato un pokemon diverso per ogni merendina e quindi era sempre una gara per trovarne di nuovi.

Merendine dei pokemon


Quali sono le merendine più amate e odiate da voi?
Ciao!
Silvia!

domenica 29 settembre 2013

Estathè

Buongiorno a tutti!!


Estathè

Allora, oggi parliamo di Estahè! Effettivamente credo sia uno dei tè più comprati in assoluto e ha un sapore inconfondibile.
Come penso tutti sapranno viene prodotto dalla Ferrero ( e cos'è che non fa la Ferrero?in pratica è la mia seconda mamma)  ed è nato nel lontano 1972, in un'epoca in cui le grandi aziende si concentrano sulle bibite gassate mentre la Ferrero lancia sul mercato questo prodotto di controtendenza.
Il primo a essere inventato è quello al limone mentre solo molti anni più tardi, nel 1995, venne inventato il tè alla pesca.
Più tardi, nel 2002, nasce la formula deteinato del tè al limone mentre nel 2008 appare in commercio anche il tè verde.
L'Estathè si propone di essere una bibita naturale prodotta con foglie di tè dello Sri Lanka miscelato con succo di limone o di pesca, con aggiunta di zuccheri, esaltatori di sapidità ed aromi.
In commercio si possono anche trovare le confezioni combinate con estathè al limone, nutella e grissini con il nome di Nutella Snack and Drink.
Piccole curiosità:

  1. In Francia, nelle confezioni di Nutella Snack and Drink, al posto del tè al limone c'è quello alla pesca.
  2. L'Estathè è una delle poche bibite in cui l'apertura della bottiglia ha un diametro maggiore rispetto alle altre. Questo è una particolarità che la distingue da altre.
  3. Da poco la Ferrero ha messo in vendita gli Estathè Ice che sembrano in tutto e per tutto dei Calippo al gusto di Estathè. Purtroppo non li ho ancora provati.
  4. La Ferrero ha messo in commercio, anche, l'Estathè Verde alla menta. Dovrebbe ormai essere venduto su scala nazionale, quindi la prossima volta che vado al supermercato lo cercherò perchè sono molto curiosa!
Thè verde alla menta

Ma ora passiamo alla diatriba più accesa di sempre: qual'è il vostro Estathè preferito?Quando si deve affrontare questa domanda nascono sempre mille polemiche e le persone rischiano di azzuffarsi.
Il mio è in assoluto quello al limone perchè mi disseta di più, anche se quello alla pesca mi piace comunque!
E voi che cosa scegliete?

domenica 22 settembre 2013

Cacio Marcetto

Buongiorno a tutti,


Cacio Marcetto

ieri mattina sono stata a Bra (Cn) per il Cheese che è una manifestazione che si svolge ogni 2 anni e dura per tutto il weekend.
Per gli amanti del formaggio è un vero paradiso dei sensi perchè non solo vengono esposti migliaia di formaggi ma ci sono moltissimi assaggi e degustazioni.
Il bello è che non solo c'è il mercato italiano ma c'è anche quello internazionale, così si possono scoprire anche i gusti degli altri Paesi.
Ho assaggiato formaggi dalla Bulgaria, Polonia, Balcani e Sud Africa e devo dire che sono molto diversi daii nostri per consistenza, gusto e stagionatura. I nostri sono più saporiti!
Invece altri formaggi che mi hanno stupito sono quelli americani (e io che pensavo avessero solo il Cheddar), spagnoli, portoghesi e inglesi!
Dopo questa presentazione del Cheese, posso finalmente raccontarvi quello per cui ho iniziato questo post.
Ieri, girovagando per il mercato italiano, ho assaggiato un formaggio molto particolare, il Marcetto, di origine Abruzzese, anche se quello che ho assaggiato veniva dal Lazio.
Di questo formaggio ne avevo sentito parlare in una puntata di "Unti e bisunti" e quindi non potevo non assaggiarlo anche perchè la sua "lavorazione" prevede l'aggiunta di..vermetti e devo dire che è davvero buono!
Ma passiamo ad una descrizione più "tecnica":

Il Marcetto è un formaggio a pasta cremosa, spalmabile ottenuto dal formaggio ppecorino su cui si sviluppa la Phiophila casei.
Il cacio marcetto è un recupero del formaggio che altrimenti sarebbe andato a male e lo si trova solo più in alcuni paesi dell'entroterra Abruzzese.
Durante la fase di maturazione del pecorino, quando può essere ancora presente del siero, forme ancora fresche o incerate con presenza di crepe sulla crosta possono essere attaccate dalla mosca che vi depone le uova. Le larve, comunemente chiamate "salterelli", fuoriescono dalle uova e iniziano un particolare processo di degradazione delle proteine.
Questa azione provoca la trasformazione della pasta in forma cremosa con passaggio di colore da bianco a giallo ocra.
 Quando il fenomeno interessa tutta la pasta, la forma viene esposta all'aria o avvolta in teli bianchi per permettere l'allontanamento delle larve e successivamente riposto in contenitori di vetro e di terracotta.
Il suo gusto è molto piccante e forte e quindi è un prodotto particolare per veri estimatori.
Avendo un gusto così forte non viene usato come condimento in cucina, ma mangiato su pane, crostini e bruschette, magari accompagnato da un buon bicchiere di vino.

Qualcuno di voi lo ha provato?siete schizzinosi e non lo assaggerete mai?

Ciao!
Silvia!

domenica 15 settembre 2013

Lievito Chimico!

Buonasera a tutti,

Lievito chimico

un giorno mi stavo facendo i miei soliti viaggi mentali quando mi sono posta una domanda non da poco: ma una volta come si facevano i dolci senza il livieto chimico?
In fondo si sa, con una bustina di lievito puoi fare grandi cose, spesso ti può risolvere anche una ricetta andata non particolarmente bene.
Pensandoci, sono comunque abbastanza i dolci che si possono fare senza l'uso del lievito come i biscotti, il pan di spagna e i bignè.
Poi c'è tutto il discorso dei dolci lievitati che prevedono l'uso del lievito di birra che, però, è stato scoperto ed utilizzato molto prima del lievito chimico.
Quindi diciamo che in parte avevo risposto alla mia domanda ma ormai mi era sorta la curiosità di sapere qualcosa di più su quella polverina magica che è onnipresente in ogni cucina.
 Dopo alcune ricerche ecco che cosa ho scoperto:

Il lievito chimico è un agente lievitante secco ed è costituito generalmente da bicarbonato di sodio,in chimica definita base, da un acido come per esempio l'acido tartarico e da amido di mais che serve per assorbire l'umidità.
Quando questi due composti vengono idratati, cioè quando vengono a contatto con gli ingredienti previsti dalla ricetta che contengono acqua, si instaura una reazione acido-base con formazione di anidride carbonica.
E' proprio l'anidride carbonica che fa lievitare l'impasto e lo fa crescere.
A differenza del lievito di birra:
  •  non c'è bisogno di zucchero per la lievitazione
  •  non si forma alcol ( infatti la lievitazione con il lievito di birra da origine ad una fermentazione alcolica) e quindi nell'impasto non si formano aromi sgraditi
  • è una lievitazione più veloce perchè inizia nel momento in cui i componenti vengono idratati

Inizialmente la lievitazione chimica era ottenuta attivando il bicarbonato di sodio in presenza di liquidi e di un acido come poteva essere l'aceto, il succo di limone, lo yogurt o il cremor tartaro, ma questi reagiscono tra di loro troppo velocemente facendo sì che la ritenzione delle bolle di gas dipenda dalla viscosità della pastella e quindi diventava critico cuocere l'impasto prima che le bolle di gas avessero il tempo di fuoriuscire.
In passato quando il bicarbonato non era molto disponibile si utilizzava la cenere perchè è debolmente alcalina e per questo simile al bicarbonato.
Le polveri lievitanti più moderne risalgono all'incirca al 1843 grazie ad Alfred Bird e più tardi ad August Oetkler che rese il lievito molto popolare quando cominciò a vendere la miscela alle massaie.
Da allora i componenti del lievito chimico sono pressochè gli stessi.
Tra i più conosciuti in Italia ricordiamo il lievito Pane degli angeli e Bertolini.

Ciao!
Silvia!

mercoledì 11 settembre 2013

Segale Cornuta

Buongiorno a tutti!

Oggi parliamo di Segale.
La Segale è un cereale che appartiene al gruppo del frumento ed è conosciuta per il suo utilizzo nella panificazione per la produzione del Pane nero.
Viene utilizzato in sostituzione del grano in quei Paesi in cui c'è un clima piuttosto rigido, infatti questo cereale è molto resistente al freddo a differenza del grano che, invece, non riesce a crescere.

Segale cornuta

Questa farina ha però un problema: può essere facilmente infettata dalla Claviceps purpurea, un fungo parassita che produce una serie di alcaloidi derivati dall'acido lisergico, omologhi dell'LSD.
L'ergotina, che è uno degli alcaloidi presenti, serve per evitare che gli animali d'inverno si mangino una parte fondamentale per la sopravvivenza della pianta.
Il problema è che se assunta in dose acute causa visioni, delirio e violenti fenomeni psichedelici, infatti in letteratura sono molti i casi che raccontano di follie collettive e demoniache di interi villaggi in Francia, Germania ed Olanda durante l'Alto e Basso medioevo in seguito a panificazioni operate con farine contaminate.
Se però assunti in forma cronica all'interno di farine leggermente inquinate, gli alcaloidi determinano uno stato di intosssicazione detto ergotismo e caratterizzato da degradazione del sistema circolatorio periferico che può tradursi anche, in casi gravi, in gangrena.
Per l'epoca si pensava che fosse una punizione divina e quindi i montanari (che erano quelli più colpiti) intraprendevano un pellegrinaggio per arrivare fino in Francia, vicino ad Arles, dove si trovavano le reliquie di Sant'Antonio. Si sviluppò così la devozione principale che riguardava la guarigione dal "fuoco di Sant'Antonio".
Per arrivare ad Arles ci volevano giorni, durante i quali la dieta del pellegrino cambiava: con l'arrivo in pianura iniziavano a nutrirsi di pane bianco senza ergot.
Il cambio di dieta consentiva una graduale detossificazione dell'organismo, quindi i sintomi recedevano e le gangrene e i dolori se ne andavano.
Per questo si dice che il Santo aveva fatto il miracolo, così l'ergotismo prese il nome di fuoco di Sant'Antonio.

Nel 1918 la segale cornuta è stata introdotta nella pratica ostetrica e si sono catalogati gli alcoloidi presenti in tre gruppi:
  1. Gruppo dell'ergotamina usato ancora oggi per la cura dell'emicrania. (in internet ho letto che si può trovare in alcune erboristerie)
  2. Gruppo dell'ergotossina da cui si è partiti per ottenere l'LSD che è una sostanza psichedelica
  3. Gruppo dell'ergometrina che viene usato per regolare le contrazioni dell'utero dopo il parto.
Ciao!
Silvia

giovedì 5 settembre 2013

Storia della Nutella

Buongiorno a tutti!


Sicuramente tutti conoscono questa crema spalmabile, ma conocete davvero la sua storia?
La Nutella altro non è che una crema Gianduia ( così chiamata perchè il cioccolato viene in parte sostituito con delle nocciole) e non ha sempre avuto questo aspetto.

Nasce ad Alba ( CN) nel 1946 nella bottega di Pietro Ferrero. Era composta inizialmente da nocciole, zucchero, latte, cacao e burro in polvere e veniva chiamata "Pasta Giandujot".
Veniva venduta a fette perchè la sua consistenza era dura ed avvolta in carta stagnola fino a quando Pietro pensò, nel 1951, di aggiungere del burro di cocco per renderla di consistenza morbida e cremosa.
Fu poi il figlio, Michele Ferrero, che nel 1963 ne migliora la formula, sostituisce il burro di cocco con una miscela di oli, cambia il nome in Nutella (da "nut" nocciola in inglese) e registra il logo che ancora oggi è rimasto immutato.
Da allora le vendite sono in continuo aumento e la formula che è gelosamente custodita nello stabilimento principale (formula Nx) non è ancora cambiata.
Pasta Giandujot
Supercrema












In molti hanno provato a copiarla e sono in molte le aziende che commercializzano una crema alle nocciole come, per esempio, la Novi con la "Crema Novi", la Rigoni di Asiago con la "Nocciolata" e la Nutkao con la "Nutkao".
Personalmente ne ho provate diverse ( vedi Novi e Rigoni di Asiago) e devo dire che sono buone e di migliore qualità, ma la Nutella, a mio parere, rimane insostituibile. Sicuramente non verrà prodotta con gli ingredienti migliori del mondo, è ricca di grassi e zuccheri, ma proprio non si pùò rinunciare.
In fondo non si può vivere una vita di privazioni.
L'importante è la consapevolezza.

CURIOSITA' SULLA NUTELLA
  • Il tappo inizialmente era rosso, poi venne sostituito per ridurre i costi di produzione
  • La composizione effettivamente cambia da Paese a Paese. In realtà si tratta di piccole differenze percentuali di alcuni ingredienti. Per esempio, in Finlandia c'è una concentrazione maggiore di cacao, mentre in Medio Oriente le concentrazioni di latte in polvere sono minori.
  • Nel 1969 fu inventata la "Crema kinder vitaminizzata" con aggiunta di ingredienti per favorire la crescita, ma non è mai uscita dall'area test.
  • I barattoli in vetro sono riutilizzabili e servono per incentivare gli acquisti
  • Nel 2011 la Ferrero venne denunciata da una mamma americana perchè la pubblicitò sponsorizzava una crema sana ed equilibrata senza porre l'accennto su grassi e zuccheri contenuti. Vennero cambiate tutte le etichette. 

Ciao!
Silvia

 

 

lunedì 2 settembre 2013

Presentazioni

Buongiorno a tutti!

Mi chiamo Silvia, ho 23 anni, sono Piemontese e sono una studentessa di Biologia.
Sono solare, introversa e curiosissima e per questo motivo nasce questo blog.
L'intento è quello di raccontarvi qualche piccola curiosità,  la storia, le qualità e i benefici di tutto quello che riguarda il CIBO!
Vi parlerò  in particolare di dolci (la mia più grande passione) ma non solo, di salute, di alimentazione e perchè no magari anche qualche ricetta!
Se siete curiosi di sapere quelle cose che vi siete sempre chiesti o se volete sapere qualcosa di più sui prodotti che vi mangiate, seguite questo blog!

A presto,
Silvia